OROLOGI ELETTRICI
OROLOGI ELETTRICI

 

LA  PLASTICA: UNA SCELTA VINCENTE

SWATCH "Blue note" (GI 400), 1987

 

 

negli ultimi anni la trovata più geniale di quei maestri dell’orologeria che sono gli svizzeri è stato sicuramente lo Swatch

 

ricordo quando uscì il primo modello, il “jelly fish”: era il 1983 (il lancio era avvenuto l’anno prima negli USA),  l’idea di una simile novità mi intrigò parecchio e lo presi immediatamente (costava 50.000 Lire), per poi regalarlo quasi subito ad un caro amico per il suo compleanno (gli piaceva molto e me ne separai, nemmeno tanto a malincuore, almeno allora,  poi me ne sono quasi pentito  … non potevo immaginare che sarebbe diventato un pezzo da collezione!) 

 

di orologi in materiali sintetici vari ne erano già stati prodotti, si veda l’interessantissima pagina:

 

http://watchismo.blogspot.it/2009/12/watchismos-top-ten-vintage-plastic.html

 

qui sotto alcuni esempi:

 

- Tissot "Sideral Electronic" con cassa in fiberglass (movimento Dynotron)

- una pubblicità del 1970 dello stesso modello (ma con movimento automatico) [*]

visto con gli occho di oggi è curioso il testo, che declama:

"come i telai da competizione, la cassa del Tissot Sideral è in fiberglass - Tissot Sideral, il primo orologio con la cassa in Fiberglass" - e, nelle righe in piccolo:

"portare Tissot Sideral significa avere al vostro polso il materiale d'avanguardia che fa progredire le competizioni e la conquista spaziale ..."  

 

- Fero Feldmann con regolo calcolatore

- Lucerne "digital" in ABS

- Ruhla "tropicalized" con cassa e cinturino in materiale sintetico

- Cimier "Hot diver" con cassa in NORYL

- “Opel Racing", sempre in Noryl, prodotto dalla DIAREX (marchio registrato a Zurigo nel 1973 da certa René Albrecht AG), simile  al precedente e praticamente identico ad un modello della Buler (del quale, pure, vennero prodotti esemplari con il logo Opel Racing)

 

nel foglietto di garanzia che accompagna quest’ultimo esemplare si legge: “la cassa è costituita dal più moderno dei materiali sintetici, quasi robusto come l’acciaio e molto più comodo da indossare” (ne ho inserito uno scan in fondo alla galleria - il testo è in Tedesco)

 

a proposito del NORYL, marchio registrato di una particolare resina, si veda:

 

https://en.wikipedia.org/wiki/Noryl

 

NOTA: mi è capitato di vedere un ROYCE con cassa in "GRILAMYD ©" (non ho, purtroppo, delle immagini pubblicabili)

si tratta di un polimero brevettato dalla svizzera EMS-GRIVORY-CHEMIE AG:

 

http://www.emsgrivory.com/cz/products-markets/products/grilamid/grilamid-l-pa12/

 

NOTA: 

 [*] era molto simile al Tissot Sideral il LANCO "Synostar" 

 

MONDIA Parade mystery dial – acrylic – 1975 [© crazywatches.pl, by courtesy]

 

anche MONDIA (Zenith) produsse dei modelli in acrilico

 

qui il "Parade", nella versione "mystery dial", con il cinturino dello stesso materiale

 

la cassa è monoblocco e dev'essere aperta dal vetro

 

a lato e nella galleria alcune immagini delle quali mi è stata concessa la pubblicazione, con foto del movimento smontato (un automatico AS calibro 1916)

 

[ © crazywatches.pl, by courtesy - per gentile concessione]

 

 

 

nel 1973 Tissot aveva addirittura presentato un movimento in plastica, il cal. 2250 "Astrolon", privo di viti e con solamente il bilanciere, la molla e gli ingranaggi di carica in metallo

 

questo calibro venne montato anche da altre Case e fu genericamente chiamato "Autolub" o "Sytal" nei Paesi di lingua Francese (acronimo di: Systeme Total d'Autolubrification) proprio perché era pensato per non avere bisogno di particolare manutenzione (in più, un foro sul fondello consentiva di intervenire direttamente sulla vite di regolazione avanza/ritarda - visibile in colore rosso sul movimento)

 

nella galleria il famoso Tissot "Idea 2001" (qui marcato "Custom Time") ed il suo calibro, in alcune immagini delle quali mi è stata concessa la pubblicazione [© crazywatches.pl, by courtesy]

 

subito dopo, copia del brevetto (USD229331) ottenuto da Tissot per la cassa di questo modello, un ingrandimento dei disegni allegati [la privativa non riguarda la soluzione tecnica ma il "disegno ornamentale"] ed una cassa NOS completa di corona e sfere

 

sotto, un LANCO con datario: nulla, sul quadrante o sul fondello, lascia presumere che anch'esso nasconda all'interno uno di tali movimenti (in questo caso un cal. 2270)

 

infine, un ricambio (NOS) del cal. 2250 marcato Lanco (privo delle ruote di ore e minuti ma funzionante)

 

 

 

 

NOTE:

sul primo calibro è chiaramente visibile il logo della AGON Watch Co., sul secondo della AETOS SA - vedi alle relative voci di "produttori-marchi (alfabetico)"

 

[peraltro, curiosamente, la denominazione "ASTROLON" risulta registrata come marchio dalla AGON (e non dalla TISSOT), si veda ad esempio: 

https://trademarks.justia.com/owners/agon-watch-co-124839/  ]

 

 

alcuni lnks a proposito del Tissot "Astrolon":

http://forums.watchuseek.com/f11/tissot-research-idea-2001-seed-counterrevolution-1328858.html

http://www.tissot.org/plastic-watch.htm

http://people.timezone.com/library/workbench/workbench0001

 

http://forumamontres.forumactif.com/t116595-l-astrolon-le-mouvement-tout-en-plastique-de-tissot?highlight=tissot

http://members.iinet.net.au/~fotoplot/tissot/tissot.html

 

qui si vedono splendide immagini di un esemplare che sembra nuovo di fabbrica: 

http://www.watchonista.com/2914/watchonista-blog/news/tissot-astrolon-synthetic-revolution

 

era in plastica anche il TAG Heuer Formula 1, sebbene più tardo (1983) vedi per esempio:

http://www.calibre11.com/overview-tag-heuer-formula-1/

 

 

tali innovazioni, però, erano forse troppo avanti con i tempi per venire accettate dal mercato, e rimasero poco più che delle curiosità - anche se oggi questi modelli sono piuttosto rari e ricercati

 

NOTA: il movimento Tissot "Astrolon", nei vari calibri, fu prodotto complessivamente in 200.000 esemplari fra il 1971 ed il 1975, fonte:

 

http://www.ranfft.de/cgi-bin/bidfun-db.cgi?10&ranfft&b&2uswk&Tissot_2270

 

 

 

 

LO "SWATCH”

 

il marchio  è nato come contrazione di: “second watch”, a simboleggiare la filosofia di un orologio a bassissimo costo, quasi “usa e getta” (il che non è molto lontano dal vero, visto che, praticamente, non è riparabile – anzi, non lo si può nemmeno aprire) e, anche, per caratterizzare un segnatempo simpatico e coloratissimo, prodotto in una gran varietà di versioni, un “secondo orologio” da portare senza pensieri

 

l'obiettivo pratico dell'industria orologiera svizzera era di salvarsi da un periodo di grave crisi controbattendo l’offerta orientale di modelli sempre nuovi colorati ed accattivanti e a basso prezzo

 

tecnicamente la soluzione vincente è stata la scelta di limitare al massimo i componenti, di utilizzare la stessa cassa come platina, di montare il tutto con sistemi automatizzati e di chiudere il pezzo saldandolo ad ultrasuoni (lasciando apribile solo il coperchietto del vano batteria)

 

l’idea ha funzionato, eccome: nei primi due anni dalla messa in vendita furono prodotti 10 milioni di pezzi, in 10 anni 100 milioni (... ad oggi ?), e il gruppo Swatch è oggi un colosso che possiede una buona parte delle Case orologiere svizzere (basti citare Longines, Omega, Hamilton, Blancpain …)

 

com'è fatto uno swatch lo si può facilmente vedere su uno qualsiasi dei tanti siti che ne parlano

 

qui sotto qualche riferimento ed alcuni modelli, giusto come esempio (skin, music call, irony)

 

 

 

 

sito ufficiale / storia dello Swatch:

http://www.swatch.com/zz_en/about/history.html

 

sito ufficiale dello Swatch Group:

http://www.swatchgroup.com/it

 

tutti i modelli/ricerca (sito ufficiale):

 

http://www.swatch.com/it_it/watches/originals

 

 

 

  

"Targa sulla casa natale di Bich" di Pmk58 - Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons -

 

 

quella dello Swatch - nel suo concetto di orologio a basso prezzo, utile e, anche "sacrificabile" - è un'idea che sarebbe sicuramente venuta a Marcel Bich, se fosse stato svizzero - al proposito, lo sapete che, anche se naturalizzato francese, era nato a Torino? lo ricorda una targa in Corso Re Umberto angolo corso Einaudi

 

se siete interessati alla storia di Marcel Bich, inventore non solo della penna a sfera economica e sempre funzionante senza problemi (quante altre perdono l’inchiostro!), ma anche dello stesso concetto di "usa e getta", quasi impensabile negli annni '60, applicato ai piccoli oggetti di uso quotidiano (accendini, rasoi …) potete leggere queste pagine:

 

http://www.mole24.it/2012/02/12/marcel-bich-il-torinese-che-cambio-il-modo-di-scrivere-e-di-accendere-del-mondo/

 

http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=5944

 

 http://it.wikipedia.org/wiki/Marcel_Bich

 

NOTA (sulla voce di Wikipedia): lo storico marchio BIC era il cognome di nascita che il Nostro aveva francesizzato in Bich aggiungendo la acca finale (e non viceversa!)

 

 

 

 

 

[ continua]

 

 

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abbreviazioni usate nel testo (autori e fonti):

 

DO = Doensen, “Watch. History of the modern wristwatch” /

doensen.home.xs4all.nl

EL = electric-watches.co.uk

EK = “Elektrik am Handgelenk”

GW = “Complete Price Guide to Watches” 

CW = crazywatches.pl

KN = hknebel.org

HW = hwynen.de

EW = “Electrifying the wristwatch”

RW = "The electric watch repair manual"

EU = "Elektrische und elektronische Uhren"

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